Formula 1, i team bocciano idea del ‘cupolino’ della FIA

di Redazione Commenta

A volte non sappiamo se alcuni ‘scienziati’ presenti nel mondo del Circus, “ci fanno o ci sono”. Per fortuna però, la maggioranza dimostra ancora di avere i piedi per terra e raziocinio. Secondo alcune indiscrezioni i team avrebbero bocciato l’idea proposta dalla Fia di ‘proteggere’ ,a partire dal prossimo anno, le monoposto con una sorta di ‘cupolino in policarbonato’, molto simile al modello di quello dei jet da guerra. La preoccupazione dei team è quella di non “riuscire ad estrarre il pilota in tempo in caso di incidente“. Ma va???

Ricordiamo ai lettori che la Fia aveva collaudato due diversi tipi di tettuccio per coprire l’abitacolo di una monoposto: il primo in policarbonato, il secondo costruito con gli stessi materiali speciali usati sugli aerei da caccia. Il test del nuovo tettuccio, venne effettuato un mese fa: in pratica un cannone spara una ruota di 9 chili alla velocità di 225 km/h. Incredibile l’effetto sulle due protezioni: l’una si disintegra, l’altra invece si flette e resiste. I risultati sono stati come detto sottoposti all’esame del Gruppo tecnico della Federazione. Lo scopo del progetto è quello di proteggere la testa del pilota, ma c’era il problema per cui alla fine questo prototipo é stato bocciato: come fare a soccorrere il pilota in caso di emergenza reale? L’idea é venuta per evitare il ripetersi di quanto accadde nel 2009 a Felipe Massa, quando il pilota brasiliano della Ferrari venne colpito da una molla durante le qualifiche del Gp di Ungheria sul tracciato dell’Hungagoring, partita a razzo dalla vettura dell’altro pilota brasialiano Rubens Barrichello, all’epoca alla Brawn Gp, e che per pochissimo non rischiò di far perdere la vita al pilota della Rossa. Sempre nello stesso anno, Henry Surtees (figlio dell’ex campione del mondo John) fu perse la vita a causa di una ruota sganciatasi da un’altra vettura durante una gara di Formula 2. Nel 2010 (Gp di Abu Dhabi) la Force India di Liuzzi si fermò invece a pochi centimetri dalla testa di Schumacher.

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