Marchionne, al Salone di Detroit 2012 nuovo look ed ipotesi di collaborazione

di Redazione 2

Solitamente preferiamo occuparci di automobili, non di uomini. Preferiamo le quattro ruote, che sono concrete e solide, alle due gambe, che invece sono più volatili, meno certe. Ma il Sergio Marchionne che si è presentato al Salone di Detroit 2012, in qualità di Amministratore Delegato di Chrysler Group (una delle società protagoniste della manifestazione), merita un po’ d’attenzione. E non solo per quello che ha detto.

L’artefice del matrimonio tra Fiat S.p.A. e Gruppo Chrysler non ha seguito l’esempio degli altri impettiti manager che hanno scelto abiti eleganti per solcare uno dei palcoscenici più importanti in un momento così delicato per il settore automotive: al North American International Auto Show 2012 Marchionne ha preferito optare ancora per l’ormai canonico girocollo di colore scuro, impreziosendolo (o cercando di farlo) con una una sciarpa sferruzzata senza fronzoli estetici. La variazione sul tema prosegue anche sul volto di Sergio Marchionne: il manager ha sfoggiato una canuta barba di alcuni giorni, chissà se sinonimo di stanchezza o sintomo di saggezza. Occhiale sprovvisto di montatura e capello brizzolato fuori controllo completano il quadro di un personaggio del mondo dei motori che ha scelto di fare il qualunque (con abiti comuni, con stile quotidiano) e che è riuscito così a far parlare di sé anche per la propria immagine.

Al Salone di Detroit 2012 Marchionne ha parlato di questo e quello, sotto l’incalzante pioggia di domande dei giornalisti non colpiti dalla barba e dalla sciarpa. Ovviamente, grande attenzione è stata data alla nuova Dodge Dart, la vettura prodotta dal brand americano sul pianale di Alfa Romeo Giulietta, la prima statunitense ad usare motore (il 1,4 litri MultiAir benzina turbo) e cambio (il TCT doppia frizione a sei marce) italiani. Due cose credo però che meritino maggiore importanza: Marchionne ha espresso il suo rammarico per i risultati scadenti di Fiat 500 in Nord America, definendo l’operazione (pare) una “grandissima cavolata” (sic) ed ha chiarito che per Fiat S.p.A. e Chrysler Group è possibile l’arrivo di un nuovo partner, per rendere più possibile il traguardo di sei milioni di vetture vendute ogni anno che il manager vuole raggiungere entro il 2014. Per ora, ha spiegato Marchionne, non sono in corso trattative, ma la porta lasciata aperta fa immaginare che nel corso del 2012 sentiremo ancora parlare di questa storia.

Per tutti i fashion-addicted: perdonatemi se non sono stato puntiglioso nel descrivere il vestiario di Marchionne, ma questa non è la sede corretta per farlo.

Photo credits | Getty Images

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