Mercato Auto, cosa cambia con l’Iva al 22%?

di gianni puglisi Commenta

A partire da domani, 1 ottobre 2013, a meno che non si verifichino colpi di scena dell’ultimo minuto, scatterà l’aumento dell’aliquota IVA dal 21 al 22%. Per ogni famiglia italiana ciò si tradurrà in un aggravio di spesa annuale che, a discrezione dei diversi studi più recenti, oscillerà fra i 120 euro (Cgia di Mestre) e i 350 euro (Codacons). Una categoria particolarmente dilaniata sarà come sempre quella degli automobilisti, che prima di vedersi aumentare i prezzi delle auto, dei ricambi, delle riparazioni auto e dei pedaggi autostradali dovranno affrontare il rincaro dei carburanti.

mercato auto europeo calo febbraio 2013

In alcuni di questi casi i consumatori si troveranno di fronte ad aumenti anche maggiori del punto percentuale, per via di arrotondamenti che spesso non sono giustificabili. Solo le tariffe delle assicurazioni Rc auto non subiranno variazioni, dal momento che il settore assicurativo è esente da IVA.

Benzina: +0,015 euro/l

A partire da domani fare il pieno di carburante potrebbe voler dire spendere in media 0,015 euro/l in più nel caso si tratti di benzina, mentre per ciò che concerne il gasolio sarà necessario mettere in conto un +0,014 euro/l. I prezzi praticati alla pompa non saranno forse adeguati subito al rialzo, ma è facile attendersi che entro questa settimana tutti i distributori si saranno allineati al rincaro. Per una coincidenza fortunata questo balzo dell’IVA al 22% si integra in una tendenza positiva di prezzi in calo generalizzato. Un’altra magra consolazione deriva dal mancato arrivo di nuove accise, previste in precedenza dal Governo per compensare il rinvio dell’aumento IVA: se queste fossero state applicate i carburanti avrebbero subito un rincaro di 0,020 euro/l nel 2013 e 0,025 euro/l fino a inizio 2015.

prezzo benzina nuovi rialzi

Mercato, gli sconti

Un capitolo diverso e altrettanto dolente è quello che concerne i listini auto, che in teoria dovrebbero subire rialzi a causa dell’aumento dell’IVA dal 21 al 22%. Con ogni probabilità, come già visto due anni fa in occasione dell’aumento dell’IVA dal 20 al 21%, le Case automobilistiche e la rete dei concessionari proveranno a parare il colpo compensando i rincari di prezzo con sconti e promozioni speciali. La cosa non potrà però essere protratta a lungo e prima o poi i listini verranno adeguati all’IVA al 22%, cosa che porterà a rincari medi di circa 140 euro per auto, con una spesa media che salirà da 16.775 a 16.914 euro (dati Amoer). Quello che invece preoccupa il settore automotive è l’effetto psicologico di un ulteriore aumento che potrebbe andare ad incidere negativamente sui livelli di vendita di un mercato oltremodo depresso e ai minimi storici.

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