Gadget: una Ferrari cellulare

OK, forse non avrà il nuovo muso Ferrari o le precise caratteristiche dei modellini per i veri fan della rossa, ma bisogna ammettere che il gadget che vi stiamo per presentare per la nostra rubrica settimanale è un qualcosa di veramente particolare, quanto simpatico. Stiamo infatti parlando di una Ferrari cellulare funzionante in tutto e per tutto!

Proviene dalla Cina, si chiama F1 ed è stato notato su una rivista che riguarda la vendita di cellulari in Cina, Corea del Sud e Giappone. Basta girare la macchina et voilà, ecco comparire un display, una tastiera ed un vistoso auricolare. Ma ora mettiamo al bando tutte le ciance ed andiamo a vedere subito insieme tutte le caratteristiche tecniche di questo bizzarro cellulare a forma di Ferrari.

Spot: “Quando bevo, la mia auto rimane a casa”, parola di Schumi

Carissimi autolettori, buona domenica e bentornati su UltimoGiro, dove come ogni settimana vi attende la nostra inimitabile rubrica dedicata agli spot pubblicitari motoristici più belli, simpatici o semplicemente interessanti del mondo.

Nello spot di oggi viene affrontato uno degli argomenti più scottanti ed importanti a livello sociale: quello della guida in stato di ebrezza, e come testimonial si è scelto un nome eccellente del mondo motoristico, vale a dire il mitico Michael Schumacher.

Lo spot è, come si suol dire, breve ma intenso, in grado di lanciare un messaggio chiaro quanto importante: quando si beve, bisogna lasciare la propria auto a casa, o quantomeno bisogna lasciar ad altre persone che non hanno fatto uso di alcolici la guida del veicolo con il quale tornare a casa.

Ed allora non perdiamoci ulteriormente in chiacchiere e gustiamoci insieme il mitico Schumi nei panni di testimonial per un noto marchio:

F1: il testacoda di Massa ordine di scuderia, parola di Gary Anderson

Purtroppo negli ultimi tempi la Formula 1 sta vivendo più nel chiacchiericcio (talvolta di bassissima lega) che sulla pista, e quello che vi stiamo per segnalare non fa altro che aggiungere un ulteriore, probabilmente inutile, tassello a tutto quel sottobosco di voci ed invidie che purtroppo circonda team vincenti come la nostra Ferrari.

Sproloquio del giorno è quello proveniente da Gary Anderson, (quasi) ex-designer che nella sua carriera ha lavorato con team del calibro di Jordan e Jaguar, secondo il quale quanto accaduto nello scorso GP di Formula 1 sarebbe stato tutto pianificato dalla Ferrari.

Hamilton, bonus di 4 milioni di dollari per la vittoria del mondiale

Ed ecco che per la serie “tira più un pugno di dollari che un carro di buoi” (ma forse il detto non era proprio così… fa’ niente!) arriva la notizia di un importante incentivo per la vittoria nel mondiale di Formula 1 di Hamilton: 4 milioni di dollari.

Qualcuno direbbe “i soldi vanno dove ci sono già” screditando un po’ l’efficacia di questo incentivo, ma siamo sicuri che per la giovane stella del mondo F1 varrà molto di più il detto che abbiamo citato qualche riga più sopra di questa.

Alonso: “Sepang è la mia pista preferita”

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Dopo il quarto posto conquistato a Melbourne, Fernando Alonso andrà a Sepang in grande fiducia. Il tracciato malese è uno di quelli che preferisce e quindi spera di fare bella figura.

Sepang è il mio circuito preferito. Vi ho ottenuto la mia prima pole position nel 2003, con la Renault e ho vinto due volte la gara. E’ un tracciato che apprezzo, in Malesia ho sempre tendenza ad attaccare un po’ di più. Spero di poterne approfittare anche quest’anno”, ha detto Alonso.

Lo spagnolo non teme le condizioni meteo estreme che s’incontrano a Sepang. “Abbiamo già affrontato temperature elevate la scorsa settimana a Melbourne, quindi non dovremmo avere problemi particolari a questo proposito. Sul piano fisico ho guidato molto durante l’inverno, per cui non dovrebbero esserci problemi”.

“Penso che dobbiamo migliorare soprattutto il nostro livello di prestazioni su un giro singolo, in configurazione da qualifica, per poter pretendere ad una migliore posizione in griglia perché facilita enormemente le cose dopo. E’ importante avere un buon ritmo in corsa per mantenere la propria posizione ed eventualmente risalire”, ha concluso Fernando Alonso.

Williams, a Sepang per migliorare ancora

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La squadra di Grove ha vissuto un avvio di stagione eccezionale sulla pista di Melbourne: Nico Rosberg ha conquistato il suo primo podio in F1 e Kazuki Nakajima i suoi primi punti nella categoria regina.

A Sepang Rosberg ritroverà un tracciato che apprezza in modo particolare e sul quale spera di mettersi nuovamente in evidenza. Nakajima cercherà da parte sua di proseguire sulla scia dell’Australia su un circuito che conosce bene.

“Il circuito di Sepang è uno dei miei preferiti. Dovremmo essere più forti rispetto a Melbourne, soprattutto se beneficeremo di un weekend senza problemi. Forse questa volta non finiremo sul podio, ma speriamo comunque di segnare tanti punti”.

“Sembra che la nostra vettura non sia troppo dura con le gomme, per cui le cose dovrebbero andare bene nella calura di Sepang” ha dichiarato Nico Rosberg.

“Sul piano fisico, queste corse sono molto difficili, soprattutto dal punto di vista della concentrazione. Ma mi sono preparato bene durante l’inverno per essere in piena forma quando fa molto caldo. Ogni minuto di sofferenza durante l’allenamento è stato positivo nella gara di domenica”, ha aggiunto il pilota tedesco.

“A Sepang avrò una penalità di dieci posizioni sulla griglia di partenza, quindi sarà difficile per me. Mi concentrerò sulla corsa per fare del mio meglio”, ha detto Nakajima.

“Il tracciato di Sepang è gradevole, anche se è molto esigente per le gomme e la vettura. Come in Australia, dovrebbe fare molto caldo e di conseguenza sarà un altro weekend duro per tutti. Sono andato subito in Malesia per allenarmi ed essere pronto per il fine settimana”, ha sottolineato il pilota giapponese.

F1, la rivincita di Dennis

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La stampa inglese e quella spagnola lo avevano ormai dato in pensione, dimissionario. Si diceva che in Australia non sarebbe neanche andato, ed invece Ron Dennis ha sfruttato la vittoria di Lewis Hamilton per salire sul podio insieme a lui davanti al mondo intero, ad alzare il trofeo del vincitore e prendersi una rivincita contro tutto e tutti, ripetendo quella ritualità che nel 2007 la FIA, in un eccesso di repressione, gli aveva proibito di celebrare.

Per la Mclaren una giornata perfetta, per Hamilton la vittoria della maturità. Perchè dimostra che la crisi di nervi avuta in Cina e in Brasile 2007 è gia dimenticata e senza l’irritante presenza di Alonso, Hamilton è ormai prossimo alla perfezione: come consistenza mentale, precisione di guida e resistenza fisica.

Non ci doveva essere e magari è stata solo una coincidenza, ma contemporaneamente all’assenza di Jean Toad, la prima dai box Ferraridal 1993, il Cavallino e i suoi piloti sono andati incontro ad una giornata disastrosa.

Un vero incubo considerando che i Ferraristi e Kimi Raikkonen erano i favoriti. La Ferrari ha rotto due motori, in qualifica ha incontrato problemi meccanici, ha sbagliato le scelte tattiche.

Con Dennis ai box la Mclaren rinasce, senza Toad la Ferrari naufraga. Semplice coincidenza?

Che delusione Piquet Junior!

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Nelson Piquet Junior, debuttante in F1 sulla Renault, ha vissuto un weekend molto difficile in Australia, principalmente a causa della mancanza di una preparazione adeguata nelle prove libere.

Il brasiliano, di 22 anni, è uscito di pista venerdì rovinando la vettura e non è mai stato al passo con gli altri, risultando più lento di piloti che guidavano vetture ben peggiori della sua, come Takuma Sato, che su una Super Aguri vecchia di un anno e senza test alle spalle riusciva ad essere più veloce del giovane brasiliano.

Qualificatosi in ultima fila, è stato uno dei più lenti nella corsa di domenica, dopo una collisione nelle prime battute ed infine, a metà percorso è stato costretto ad abbandonare per problemi al cambio.

“E’ stata dura. E’ molto difficile preparare la vettura per le qualifiche e la gara. Durante il weekend tutto accade molto velocemente e non c’è tempo per riflettere,” ha dichiarato Piquet a “El Pais“.

Anche il suo predecessore, Heikki Kovalainen, aveva incontrato molte difficoltà l’anno scorso a Melbourne, tanto che sopo la sua prima gara molti lo davano già come un “errore di valutazione” da parte di Briatore, ma Nelsinho sostiene che un paragone in questo senso non regge.

“Aveva coperto circa 30.000 km nei test di interstagione, mentre io ne ho fatti solo 10.000. Non ho avuto il tempo di comprendere a fondo il comportamento della vettura, ne tanto meno come assettarla”.

Punti d’oro per la Toro Rosso

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Ieri, il nuovo pilota della Scuderia Toro Rosso, Sebastien Bourdais, ha raggiunto un’élite di piloti che hanno concluso a punti la loro prima gara di F1.

Sebastien Bourdais: “Non è la prima volta che mi capita un momento di delusione e non sarà neanche l’ultima. Quello che conta veramente è che la squadra ha lavorato veramente bene, reagendo molto velocemente e chiamandomi, ad esempio, per rifornire non appena la corsia box è stata aperta, dopo la seconda safety-car. E’ stata una mossa perfetta, una chiamata provvidenziale. A partire da quel momento, avevo benzina per finire la gara mentre altri davanti a me dovevano ancora fermarsi per rifornire”.

“Non era per nulla facile, visto che dovevo resistere ad una grande pressione da chi avevo alle spalle, in primo luogo da una Bmw e poi da Fernando e Kovalainen. Ad un certo punto, ho deciso di mollare un po’ ma ho commesso un paio d’errori, per cui ho ripreso a spingere prendendo un certo vantaggio. Facevo fatica a guardare la lavagna che mi esponevano dai box, ma sapevo che mancava poco alla fine”.

“All’inizio della gara, ero decisamente indietro in classifica ed un po’ in difficoltà visto che la mia macchina era appesantita da molto carburante. Poi, ho preso il giusto ritmo, ma dopo la sosta per rifornire, la mia radio ha smesso per un po’ di funzionare e mi sono lasciato sorprendere dalla luce verde. In ogni caso, essere partito quasi ultimo ed aver rimontato sino al quarto posto è stato un inizio eccellente. Due punti per un primo Gran Premio non è niente male!”.

Sebastian Vettel: “I miei problemi sono cominciati fin dal via quando mi si e’ spento il motore. Non potevo farci nulla: non è dipeso assolutamente da un mio errore. Questo ha fatto sì che ho perso qualche posizione e quando sono arrivato alla prima curva avevo Kimi al mio fianco a sinistra e Jenson a destra. Ho provato a stare più vicino che potevo a Kimi per lasciare abbastanza spazio alla macchina a destra, ma quando ho voltato per inserirmi in curva, ho sentito che qualcuno mi toccava dal lato destro. Mi sono ritrovato in testacoda e nel mezzo della carambola. Sono molto deluso“.

F1, Honda sfortunata

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Rubens Barrichello è stato autore di una bellissima gara oggi sul tracciato dell’Albert Park, nell’appuntamento di apertura della stagione 2008, ma la soddisfazione del sesto posto è stata presto cancellata dalla delusione per essere stato estromesso dalla zona punti a causa di un irregolarità in pitlane.

Il primo GP dell’anno si è rivelato una gara a eliminazione, nella quale solo sette piloti sono giunti al traguardo, con Jenson purtroppo compreso nell’elenco dei ritirati vittime della sfortuna. Button ha effettuato un’ottima partenza, infilando subito Fernando Alonso, ma nella mischia alla prima curva è stato urtato da Sebastian Vettel, con conseguente rottura della sospensione posteriore sinistra e ruota di traverso, e lì è finita la sua gara.

“Sono scattato bene, superando Alonso e affiancando Vettel” ha affermato Jenson. “Purtroppo, c’è stato quel contatto, come capita in gara, che ha danneggiato la mia monoposto mentre in tre o quattro macchine molto vicine stavamo approssimandoci alla prima curva, stretta e veloce. Ho toccato la fiancata della macchina di Vettel, la quale per un attimo è sembrata andare in testa coda, poi lui ha sterzato colpendo la mia ruota posteriore mentre stavo passando. Ho pensato di riuscire a raggiungere i box per un’eventuale riparazione, ma poi ho realizzato di non potere proseguire a causa della rottura del braccetto posteriore sinistro“.

Poco dopo, il team ha chiamato Rubens per il secondo dei due pitstop previsti, ma negli stessi momenti Timo Glock ha avuto un incidente che ha causato l’ingresso in pista della safety car. Il muretto Honda non aveva alternative. Il brasiliano rischiava di restare senza carburante e quindi il team non ha rimandato la sosta, pur sapendo che in regime di safety car la corsia box viene chiusa e che quindi il suo pilota sarebbe incorso in uno stop and go di 10 secondi.

Durante il pitstop, il lecca-lecca è stato sollevato in leggerissimo anticipo mentre un meccanico stava estraendo il dispositivo di rifornimento dal bocchettone. Rubens è quindi ripartito, uscendo dai box con il semaforo rosso e commettendo così un’infrazione.

Una serie di circostanze davvero negative per un Rubens che per il resto si è distinto con una gara molto determinata. Il brasiliano è infatti partito bene, riuscendo a tenere a bada Kimi Raikkonen per 19 giri e questo è uno degli aspetti positivi che confortano il team dopo questo week-end.

F1, le voci del paddock

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L’atmosfera del paddock ricalca quelle che sono state le tante emozioni del Gran Premio d’Australia. Musi lunghi e poca voglia di parlare nel box Ferrari, tappi di bottiglie di champagne che volano e urla di gioia in quello McLaren con la soddisfazione di Briatore e della Renault nel mezzo. Cominciamo dalla delusione Ferrari.

Kimi Raikkonen, uscito per noie al motore poco prima della fine del Gran Premio, cerca di ragionare con ottimismo su un bilancio negativo: “E’ stato un week-end difficile e sfortunato. Ma la Ferrari non è quella che avete visto. Ci sono dei miglioramenti, e ci sono notevoli possibilità di migliorare ancora. Potevamo arrivare anche alla pole ieri, e oggi le cose potevano andare in modo molto diverso. Non c’è stata fortuna ma dobbiamo continuare a lavorare e guardare al futuro con ottimismo”.

Quando gli chiedono un commento sulla gara, Felipe Massa scuote la testa, ripensando agli errori ma anche alla sfortuna: “Non ne è andata dritta una. E’ vero che l’Australia non mi ha mai particolarmente portato fortuna, ma non posso certo dire che la gara di oggi sia andata bene. Peccato, perché la macchina stava andando bene, e girava molto forte. Sul mio recupero dopo la prima uscita ho avuto sensazioni eccellenti dalla vettura“.

Massa critica anche l’atteggiamento di Coulthard nella collisione che li ha visti protagonisti: “Non capisco tanta aggressività, forse non mi ha visto. Ma non capisco come possa non avermi visto”.

Luca Baldisseri non gira intorno al problema: “E’ stato un disastro, dall’inizio alla fine. Anzi, direi che se è cominciata male è finita anche peggio. Ma siccome bisogna cercare di valutare anche gli aspetti positivi, posso dire che le due macchine hanno avuto dei momenti eccellenti in cui si sono dimostrate estremamente veloci e competitive. Ripartiremo di qui. Errori dei piloti? Mah… non mi sembra il caso di banalizzare. Ci sono stati dei problemi, dobbiamo valutarli tutti”.