
La casa automobilistica francese Citroen ha deciso di puntare molto sul sub-brand DS, cioè su quella famiglia di veicoli della propria gamma altamente personalizzabili, fortemente originali, molto elaborati, abbondantemente curati e decisamente non comuni, non adatti al grande pubblico ma ad una nicchia di clienti. Ciò che dico è sotto gli occhi di tutti (e non è frutto della mia immaginazione, per quanto fervida): in pochi mesi, la gamma DS, nel listino della casa automobilistica del Double Chevron, è passata da un modello (Citroen DS3) a tre modelli (si sono aggiunte Citroen DS4 e Citroen DS5). E l’energia del brand francese non si ferma e non si fermerà certo così: l’azienda prevede di ampliare, in pochi anni, la famiglia di vetture Premium sino a sei modelli. Quali? Non possiamo entrare nella mente del management della società del Gruppo PSA, ma possiamo ascoltare qualche parziale chiacchiera: pare che il marchio stia già lavorando ad un’ammiraglia (che potrebbe essere la diretta discendente di Citroen Metropolis, berlina di grandi dimensioni esposta in numerose occasioni durante i mesi passati) e ad una citycar compatta, più minuta di Citroen DS3 e pronta a diventare l’entry-level di Citroen.







